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Un Manager nella Cina del futuro

In Storie di Talenti on 18 giugno 2012 at 09:00

Ritornare nella vecchia Italia, refrattaria al cambiamento, e sperimentare l’involuzione della nostra società… oppure rimanere in Cina e vivere il cambiamento in atto?“: è questo il dilemma che si è posto a un certo punto Fabio Mercurio, 34enne manager al lavoro presso la filiale cinese della multinazionale A.T. Kearney.

La domanda di Fabio fa da sfondo all’intera puntata di “Giovani Talenti”, che indaga le sfide che attendono il Belpaese nell’attrazione dei talenti: il punto di partenza è proprio la storia di Fabio, una laurea in Economia a Roma e ben due semestri Erasmus nel portfolio di studi.

Scartata l’ipotesi di una carriera academica, Fabio coglie al volo l’opportunità di uno stage al Consolato Italiano a Miami, Usa: internship non pagata, ovviamente. La qual cosa lo obbliga a un lavoro extra, nonostante quello diplomatico fosse già un impiego a tutti gli effetti, in quanto a mole di lavoro: “in Cina gli stage degli studenti universitari sono retribuiti, pochi giovani sarebbero disposti a lavorare gratis“, commenta amaro Fabio.

Al rientro in Italia Fabio trova lavoro presso A.T. Kearney, società di consulenza strategica per le grandi imprese: nel 2006, spinto dal desiderio di migliorarsi professionalmente, opta per un Mba in Cina, dove alla fine si fermerà. “Mi considero un privilegiato, per essere testimone di uno dei più grossi cambiamenti sociali ed economici del nostro secolo. Anche per questo ho accettato un contratto a tempo determinato a Shanghai, a condizioni contrattuali decisamente inferiori, rispetto a quelle che avrei ricevuto tornando in Italia“, precisa Fabio.

La sua scommessa viene presto ripagata: in pochi anni ottiene una promozione, acquisendo sempre più responsabilità. Quel che è peggio, ad ogni ritorno in Italia, le sue pur flebili tentazioni di rientro professionale si smorzano immediatamente. Troppo pessimismo, troppa poca voglia di guardare al futuro, nella Penisola.

Ospite della puntata è Tommaso Giordano, 31enne manager rientrato dal Marocco per lavorare presso un’azienda collegata alla Camera di Commercio meneghina. Tommaso ha lasciato un posto da funzionario Onu, per attuare il suo personale “controesodo”. Nel Belpaese ha però riscoperto un sistema professionale chiuso e impermeabile, difficile da “sfondare” per i giovani expats italiani.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” restiamo a Oriente, compiendo un balzo fino all’Australia. Un Paese che, nonostante le limitazioni per i visti, continua ad attrarre l’interesse di molti giovani italiani. Ne parliamo con Marco Cocurullo, presidente dell’associazione culturale “Il Faro”, che aiuta ad espatriare “down under”.

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Intanto siete tutti invitati a compilare il “Manifesto 2012 dei Giovani Talenti”:

Inviaci la tua proposta, per rendere l’Italia un Paese di “Circolazione dei Talenti”:
1) sei un giovane professionista “under 40″ all’estero? Indicaci UN motivo che ti porterebbe a tornare
2) sei un giovane professionista “under 40″ in Italia? Indicaci UN motivo che ti aiuterebbe a restare

Inviate le vostre proposte, specificando il Paese di residenza, a: giovanitalenti@radio24.it

SEI UN GIOVANE “UNDER 40″ ESPATRIATO ALL’ESTERO? VUOI RACCONTARCI LA TUA STORIA? Per contattare la trasmissione: giovanitalenti@radio24.it

Alla prossima puntata: sabato 23 giugno, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!